Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte
TIPOLOGIA A | ANALISI DEL TESTO |
Giuseppe Ungaretti, I fiumi
1 Mi tengo a quest’albero
mutilato 2 abbandonato in questa dolina1 3 che ha il languore 4 di un circo 5 prima o dopo lo spettacolo 6 e guardo 7 il passaggio quieto 8 delle nuvole sulla luna 9 Stamani mi sono disteso 10 in un’urna d’acqua 11 e come una reliquia 12 ho riposato 13 L’Isonzo scorrendo 14 mi levigava 15 come un suo sasso 16 Ho tirato su 17 le mie quattr’ossa 18 e me ne sono andato 19 come un acrobata 20 sull’acqua 21 Mi sono accoccolato 22 vicino ai miei panni 23 sudici di guerra 24 e come un beduino 25 mi sono chinato a ricevere 26 il sole 27 Questo è l’Isonzo 28 e qui meglio 29 mi sono riconosciuto 30 una docile fibra 31 dell’universo 32 Il mio supplizio 33 è quando 34 non mi credo 35 in armonia |
36 Ma quelle occulte 37 mani 38 che m’intridono 39 mi regalano 40 la rara 41 felicità 42 Ho ripassato 43 le epoche 44 della mia vita 45 Questi sono 46 i miei fiumi 47 Questo è il Serchio2 48 al quale hanno attinto 49 duemil’anni forse 50 di gente mia campagnola 51 e mio padre e mia madre 52 Questo è il Nilo 53 che mi ha visto 54 nascere e crescere 55 e ardere d’inconsapevolezza 56 nelle estese pianure 57 Questa è la Senna 58 e in quel suo torbido 59 mi sono rìmescolato 60 e mi sono conosciuto 61 Questi sono i miei fiumi 62 contati nell’Isonzo 63 Questa è la mia nostalgia 64 che in ognuno 65 mi traspare 66 ora ch’è notte 67 che la mia vita mi pare 68 una corolla 69 di tenebre |
Cotici il 16 agosto 1916
Nota 1dolina: concavità del terreno (formata dall’azione dell’acqua
piovana) tipica del Carso.
Nota 2 Serchio: fiume della Lucchesia, terra di origine della famiglia
di Ungaretti.
Giuseppe Ungaretti (1888-1970), di famiglia toscana,
nato ad Alessandria d’Egitto, visse in gioventù a Parigi. Durante la
prima Guerra Mondiale combatte sul fronte italiano e proprio mentre era
al fronte compose molte poesie della raccolta L’allegria (pubblicata
in più edizioni, a partire dal 1919).
Anche questa poesia è stata scritta mentre il poeta era al fronte,
nella zona del Carso, sulle rive dell’Isonzo, il fiume che è stato
una importante zona di guerra e il cui paesaggio è rimasto
"mutilato". Il poeta-soldato Ungaretti si immerge in questo
fiume, per cercare ristoro e passa in rassegna i fiumi che hanno segnato
le tappe della sua vita.
1. Parafrasi e comprensione complessiva.
Dopo aver fatto la parafrasi di questa poesia, riassumi brevemente il contenuto dei tre tempi in cui essa si articola (vv. 1-26), (vv. 2741), (vv. 42-69).
2. Analisi e commento del testo.
2.1 Che cosa rappresenta ciascun fiume nella vita del poeta?
2.2 Spiega il significato dei versi 9-12 "Stamani mi sono disteso / in un’urna d’acqua / e come una reliquia / ho riposato", individuando anche in altre espressioni del testo gli elementi di sacralità presenti nella lirica
2.3 Quale significato simbolico assume l’acqua che accompagna il viaggio del poeta alla scoperta di sé e al recupero del passato attraverso la memoria?
2.4 Per quali ragioni il poeta definisce questa lirica la propria "carta d’identità" contenente i "segni" che gli permettono di riconoscersi?
2.5 Ungaretti, come altri poeti del tempo, avverte la necessità di trovare nuovi mezzi espressivi, diversi da quelli tradizionali e più adatti a rappresentare la fragilità e la precarietà della condizione umana. Spiega in che cosa consiste la cosiddetta rivoluzione metrica attuata dal poeta in questa prima fase della sua sperimentazione formale, indicandone anche qualche esempio in questa lirica.
3. Approfondimenti.
Il tema del viaggio, spesso metaforico, è un motivo ricorrente nella letteratura simbolista e decadente. Conosci altre poesie di altri autori che trattano questo tema?
TIPOLOGIA B | Redazione di un "SAGGIO BREVE" o di un "ARTICOLO DI GIORNALE" |
(puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti)
CONSEGNE
Sviluppa l’argomento scelto o in forma di "saggio breve" o
di "articolo di giornale ", utilizzando i documenti e i dati
che lo corredano e facendo ferimento alle tue conoscenze ed esperienze
di studio.
Dà un titolo alla tua trattazione.
Se scegli la forma del "saggio breve ". indica la destinazione
editoriale (rivista specialistica. fascicolo scolastico di ricerca e
documentazione, rassegna di argomento culturale, altro).
Se scegli la forma dell’ "articolo di giornale", indica il
tipo di giornale sul quale ipotizzi la pubblicazione (quotidiano,
rivista di vulgati va, giornale scolastico, altro).
Per attualizzare l’argomento, puoi riferirti a circostanze immaginarie
o reali (mostre. anniversari, convegni o eventi di rilievo).
Non superare le quattro o cinque colonne di metà di foglio protocollo.
1. AMBITO ARTISTICO - LETTERARIO
ARGOMENTO: Poeti e letterati di fronte alla "grande guerra"
DOCUMENTI
"Noi vogliamo glorificare la guerra — sola igiene del mondo
—, 11 militarismo, il patriottismo, il gesto
distruttore dei liberatori, le belle idee per cui si muore e il
disprezzo della donna."
MANIFESTO DEL FUTURISMO, "Le Figaro", 1909
"Edizione della sera! Della sera! Della sera!
Italia! Germania! Austria!"
E sulla piazza, lugubremente listata di nero, si effuse un rigagnolo di
sangue purpureo!
Un caffè infranse il proprio muso a sangue,
imporporato da un grido fermo:
"Il veleno del sangue nei giuochi del Reno!
I tuoni degli obici sul marmo di Roma!"
Dal cielo lacerato contro gli aculei delle baionette
gocciolavano lacrime di stelle come farina in uno straccio
e la pietà, schiacciata dalle suole, strillava:
"Ah, lasciatemi, lasciatemi, lasciatemi’
Vladimir MAJAKOVSFKIJ, 1914
[...] siamo troppi. La guerra è un’operazione malthusiana. C’è
un di troppo di qua e un di troppo di là che si premono. La guerra
rimette in pari le partite. Fa il vuoto perché si respiri meglio.
Lascia meno bocche intorno alla stessa tavola. E leva di torno
un’infinità di uomini che vivevano perché erano nati; che mangiavano
per vivere, che lavoravano per mangiare e maledicevano il lavoro senza
il coraggio di rifiutar la vita [...].
Fra le tante migliaia di carogne abbracciate nella
morte e non più diverse che nel colore dei panni, quanti saranno, non
dico da piangere, ma da rammentare? Ci metterei la testa che non
arrivino ai diti delle mani e dei piedi messi insieme [...].
Giovanni PAPINI, Amiamo la guerra, in "Lacerba", Il, 20, 1914
È una vecchia lezione! La guerra è un fatto,
come tanti altri in questo mondo; è enorme, ma è quello solo; accanto
agli altri, che sono stati e che saranno: non vi aggiunge; non vi toglie
nulla. Non cambia nulla, assolutamente, nel mondo. Neanche la
letteratura: [...].
Sempre lo stesso ritornello: la guerra non cambia niente.
Non migliora, non redime, non cancella:
per sé sola. Non fa miracoli. Non paga i debiti, non lava i peccati. In
questo mondo, che non conosce più la grazia.
Il cuore dura fatica ad ammetterlo. Vorremmo che
quelli che hanno faticato; sofferto, resistito per una causa che è
sempre santa, quando fa soffrire, uscissero dalla prova come quasi da un
lavacro: più duri, tutti. E quelli che muoiono, almeno quelli, che
fossero ingranditi, santificati: senza macchia e senza colpa.
E poi no. Né il sacrificio né la morte aggiungono
nulla a una vita, a un’opera, a un’eredità 1...]. Che cosa è che
cambierà su questa terra stanca, dopo che avrà bevuto il sangue di
tanta strage: quando i morti e i feriti, i torturati e gli abbandonati
dormiranno insieme sotto le zolle, e l’erba sopra sarà tenera lucida
nuova, piena di silenzio e di lusso al sole della primavera che è
sempre la stessa? [...].
Renato SERRA, Esame di coscienza di un letterato, in "La
Voce", 30.4.1915
[...] Accesa è tuttavia l’immensa chiusa
fornace, o gente nostra, o fratelli: e che accesa resti vuole il nostro
Genio, e che il fuoco ansi e che il fuoco fatichi sinché tutto il
metallo si strugga, sinché la colata sia pronta, sinché l’urto del
ferro apra il varco al sangue rovente della resurrezione [...].
Gabriele D’ANNUNZIO, Sagra dei Mille (dal Discorso tenuto a Quarto il
5.5.1915)
<<Guerra! Quale senso di purificazione, di
liberazione, di immane speranza ci pervase allora![...]. Era la guerra
di per se stessa a entusiasmare i poeti, la guerra quale calamità,
quale necessità morale. Era l’inaudito, potente e passionale serrarsi
della nazione nella volontà di una prova estrema, una volontà, una
radicale risolutezza quale la storia dei popoli sino allora forse non
aveva conosciuto.[...]. La vittoria della Germania sarà un paradosso,
anzi un miracolo, una vittoria dell’anima sulla maggioranza. La fede
in essa va contro la ragione. [...]. L’anima tedesca è troppo
profonda perché la civilizzazione divenga per essa il concetto più
sublime. La corruzione o il disordine dell’imborghesimento le sembrano
un ridicolo orrore. [...]. Non è la pace appunto l’elemento della
corruzione civile, corruzione che le appare divertente e spregevole al
tempo stesso?>>.
Thomas MANN, Pensieri di guerra, novembre 1914, in "Scritti
storici e politici", trad. it. Milano, 1957
2. AMBITO SOCIO - ECONOMICO
ARGOMENTO: Le trasformazioni provocate dai mutamenti sociali degli
ultimi decenni nella struttura della famiglia italiana
"Alla base della formazione e della sopravvivenza di una
famiglia "tradizionale" tutta pervasa dalla morale cristiana,
come era la famiglia italiana fino agli anni Cinquanta, vi erano due
regole fondamentali:
1) rapporti sessuali consentiti solo tra coniugi; 2) matrimonio
considerato una unione per la vita. Ad esse si dovevano aggiungere:
l’asimmetria fra i due sessi riguardo ai ruoli nella famiglia;
l’atteggiamento childoriented (orientato verso il bambino) della
coppia per il grande valore attribuito ai figli; il forte legame con
tutta la parentela [...]. Lo straordinario incremento dell’istruzione
e una grande crescita politica e ideologica hanno portato le donne ad
una diffusa e radicata presa di coscienza dei propri diritti e del
proprio status (il che ha comportato, fra l’altro, una loro
larghissima immissione nelle forze del lavoro che ha modificato gli
stereotipi dei ruoli dei due sessi) e una conseguente crescita di
identità e di autoconsiderazione fuori del quadro familiare. Tutto ciò
ha contribuito a modificare fortemente la struttura asimmetrica della
unione coniugale, spingendola sempre più verso una struttura
simmetrica,"
A. GOLINI, Profilo demografico della famiglia italiana, in "La
famiglia italiana dall’Ottocento a oggi", Laterza, Bari 1988
"La famiglia moderna è oggigiorno in una situazione di crisi:
si stanno mettendo gradualmente in discussione i suoi lati positivi come
pure la sua validità all’interno della società occidentale e ciò
avviene in modo più radicale, come si può immaginare, tra i giovani
[...]. La famiglia è comunque senza dubbio l’istituzione più
importante della sfera privata [...]. Si è avuto un sostanziale
mutamento nella posizione sociale complessiva della famiglia. Ciò
comporta una conseguenza degna di nota, vale a dire un’enorme
differenza nel rapporto microcosmo e macrocosmo [...]. Oggi, nelle
società moderne, la barriera tra il microcosmo della famiglia e il
macrocosmo della società è in genere molto marcata e palese, ne
consegue che l’individuo, dalla sua nascita alla maturità, varca una
serie di soglie sociali chiaramente definite. Il varcare queste soglie
molto frequentemente lo conduce ad estraniarsi dalla famiglia dove ha
iniziato la sua carriera nella società."
P.L - B. BERGER, La dimensione sociale della vita quotidiana, il
Mulino, Bologna, 1987
"I figli del 2000: cresce il numero dei bambini da O a 13
anni con ambedue genitori occupati (39,3); diminuisce il numero dei
bambini con padre occupato e madre casalinga (41,3), aumentano i bambini
senza fratelli (26,7) o con un fratello (52,5); diminuiscono i bambini
con 2 o più fratelli (20,6) [...]. Aumentano le persone sole (21,3);
aumentano le coppie senza figli (20,8); aumentano le famiglie di 2
componenti (26,4) [...]. Nasce "la coppia pendolare": sono 2
milioni e mezzo di persone, 11 4,5% della popolazione che vive per
lunghi periodi fuori dalla dimora abituale, per motivi di studio o di
lavoro. Tra questi però anche partner che preferiscono mantenere due
abitazioni. Pendolari per scelta o per necessità. Ci sono poi nuovi
tipi di famiglie: quelle costituite da single genitori soli non vedovi,
le libere unioni e le famiglie ricostituite: 3 milioni e mezzo di nuclei
familiari, il 10,4% della popolazione italiana."
(dal "Corriere della Sera", 30 marzo 1999)
3. AMBITO STORICO - POLITICO
ARGOMENTO: La resistenza intellettuale al nazismo
Passo tratto dall‘autobiografia di Klaus Mann, figlio di Thomas, scrittore come il padre, ed emigrato dalla Germania negli Stati Uniti. Dal mio diario. New York, giugno 1944)
"I nazi a Parigi. La Germania giubila, tutta,
ahimè, la Germania. Hitler balia dalla gioia. Un incubo... Ma così
folle e atroce può esser solo la realtà.
Le notizie dalla Francia fan sempre più schifo. Appare
evidente che alcuni ambienti francesi molto influenti desideravano e
favorirono la sconfitta del loro paese. "Meglio l’occupazione
tedesca che il dominio del fronte popolare." Simili affermazioni le
ho udite io stesso: Il maresciallo Pétain certo è anche lui di questo
parere. Il vincitore di Verdun diventato il tirapiedi del nemico. Odioso
vecchiaccio! (troppe volte, oggi, siam costretti a odiare!)
Importante: Come stanno oggi le cose, l’estremo
conservatorismo mena non solo al totale imbecillimento, ma anche alla
totale infamia. Povera Francia tradita da un’infamia idiota.
Solo raggio di luce: De Gaulle (improvvisamente riemerso a
Londra e che oggi disse cose efficaci s’intende, anche lui un
conservatore).
Se gli Stati Uniti restassero neutrali e
sacrificassero l’Inghilterra, se Hitler dovesse marciare su Londra
com’è marciato su Parigi e gli Stati Uniti non movessero un dito per
difenderla, che ne sarebbe poi della democrazia americana? Un’America
che avesse tollerato la vittoria del fascismo sarebbe a sua volta matura
per il fascismo. Pensiero spaventoso! Invece di un decrepito maresciallo
si avrebbe qui, a far da Quisling, un brillante trasvolatore
dell’oceano: Charles Lindbergh alla Casa Bianca.
Ma no: alla Casa Bianca sta Roosevelt. il can’t
happen here!"
Klaus MANN, La svolta, 1958 (trad. italiana 1962)
Fotogramma del famoso film "Il dittatore", uscito in prima
visione a New York il IS settembre 194Q nel quale Chaplin interpreta il
ruolo di Hitler.
Dall ‘Autobiografia, scritta da Chaplin dopo la guerra e pubblicata nel 1964.
"Se avessi saputo com’era spaventosa la
realtà dei campi di concentramento, non avrei potuto fare il dittatore; non avrei trovato niente da ridere nella follia omicida dei
nazisti".
Charles CHAPLIN, La mia autobiografìa, trad. it. Milano 1964
4. AMBITO TECNICO - SCIENTIFICO
ARGOMENTO: Progresso scientifico-tecnologico e risorse del Pianeta: una
sfida per il prossimo millennio
DOCUMENTI
"Molti rispettabili pensatori credono che siano di fronte a un nuovo secolo di inevitabile progresso economico e tecnologico [...]. Questa visione del futuro, alimentata dagli entusiasmanti progressi delle tecnologie informatiche e delle telecomunicazioni [...] riflette una nuova concezione della specie umana, in cui la società si considera libera dalla dipendenza dal mondo naturale [...]. L’autocompiacimento di questo punto di vista porta a sottovalutare la nostra dipendenza dal mondo naturale e la nostra profonda vulnerabilità".
"... il sistema attuale ha prodotto gravi
squilibri nei consumi energetici e nel benessere sociale: dai suoi
benefici
sono esclusi circa due miliardi di poveri (un terzo della popolazione
mondiale), che tuttora non hanno l’elettricità e
per cucinare ricorrono alla biomassa [legna, rifiuti vegetali e organici
in genere]. Oggi un quinto dell’umanità -
quello più ricco - consuma il 58% dell’energia mondiale, mentre un
quinto - il più povero - ne utilizza meno del 4%.
Gli Stati Uniti, con il 5% della popolazione mondiale, consumano circa
un quarto del rifornimento energetico globale [...].
"Un’economia è ecologicamente sostenibile solo se soddisfa il principio di sostenibilità, principio che affonda le sue radici nella scienza ecologica. in un’economia sostenibile la pesca non supera i limiti naturali di prelievo del pesce, la quantità di acqua pompata dal sottosuolo non supera la rigenerazione delle falde, l’erosione del suolo non supera il ritmo naturale di formazione di nuovi suoli, il taglio degli alberi non supera il rimboschimento e le emissioni di carbonio non superano la capacità dell’atmosfera di fissare CO2. Un’economia sostenibile non distrugge specie vegetali e animali a ritmo più veloce di quello della loro evoluzione [...].
Uso mondiale di energia, anni 1900 e 1997
fonte | 1900 milioni di tonnellate equiv. petrolio |
% | 1997 milioni di tonnellate equiv. petrolio |
% |
carbone | 501 | 55 | 2122 | 22 |
petrolio | 18 | 2 | 2940 | 30 |
naturale | 9 | 1 | 2173 | 23 |
nucleare | 0 | 0 | 579 | 6 |
energie nnnovabili1 | 383 | 42 | 1833 | 19 |
TOTALE | 911 | 100 | 9647 | 100 |
1Include energia da biomassa, idrogeno, energia eolica, geotermica e solare.
(Tavola e citazioni sono tratte da: State of the World 99. Stato
del pianeta e sostenibilità. Rapporto annuale, Edizioni Ambiente,
Milano 1999, pp 19, 4344, 15-16, 25)
"...se l’evoluzione del sistema mondiale
verrà lasciata proseguire secondo le tendenze attuali, senza interventi
correttivi consapevoli da parte della società umana [...] l’effetto
combinato di aumento della popolazione, sovrasfruttamento delle risorse
naturali, inquinamento, produrrà una crisi su scala mondiale in
un’epoca che si colloca attorno alla metà del prossimo secolo".
(Repertorio Statistiche, in "Enciclopedia Europea", XII,
Milano, 1984, pp. 90 1-902)
"I progressi nella medicina e nell’igiene
pubblica hanno consentito una drastica crescita della popolazione,
riducendo le malattie e la mortalità infantile. Allo stesso tempo la
scienza agraria ha fatto aumentare la produzione di cibo, ad un grado
sufficiente per nutrire questa enorme popolazione, benché con diversi
standard alimentari e sempre più frequenti eccezioni [...].
Da un lato la scienza e la tecnologia vengono riconosciute
come forze emancipatrici che liberano dalle malattie e da condizioni di
lavoro intollerabili, ma d’altro lato sono forze di sfruttamento
‘imperialistiche", perché impongono l’industrializzazione e i
valori occidentali a comunità che sono ancora prive di beni elementari
[...].
C’è dunque un problema genuino, che, in una parola, è
questo: come rendere la scienza più "umana"? Alcuni
sosterrebbero che una delle reazioni più costruttive al movimento
antiscientifico è stato lo sviluppo di una "scienza critica"
caratterizzata in generale da una più spiccata sensibilità nei
confronti dell’equilibrio ecologico".
Stewart RICHARDS, Filosofia e sociologia della scienza, Armando. 1998
TIPOLOGIA C | TEMA DI ARGOMENTO STORICO |
Mentre in Italia e in Germania la democrazia non riuscì a
sopravvivere ai traumi sociali ed economici del primo dopoguerra,
lasciandosi sopraffine da regimi totalitari, in Francia e in
Inghilterra, pur in presenza di instabilità politica e di una profonda
crisi istituzionale, le forze democratiche seppero resistere ad ogni
tendenza autoritaria.
Sviluppa l’argomento, illustrando le ragioni di comportamenti e
risultati così differenti.
TIPOLOGIA D | TEMA DI ORDINE GENERALE |
Numerosi bisogni della società trovano oggi una risposta adeguata
grazie all’impegno civile e al volontariato di persone, in particolare
di giovani, che, individualmente o in forma associata e cooperativa,
realizzano interventi integrativi o compensativi di quelli adottati da
Enti istituzionali.
Quali, secondo te, le origini e le motivazioni profonde di tali
comportamenti?
Affronta la questione con considerazioni suggerite dal tuo percorso di
studi e dalle tue personali esperienze.
____________________________
Durata massima della prova: 6 ore.
È consentito soltanto
l'uso del dizionario italiano.
Non è consentito lasciare
l'Istituto prima che siano trascorse 3 ore dalla dettatura